Modificato il: 30/05/2023
Quali sono le cause dello stress termico sulla cannabis e come va affrontato
Dal momento in cui i semi di marijuana vengono fatti germinare fino a quello della raccolta, questa pianta attraversa due fasi principali: quella vegetativa e quella della fioritura. Durante la loro vita, le piante di canapa possono essere soggette a diversi problemi causati dalla sovraconcimazione, dall’eccessiva irrigazione, dallo scarso apporto di nutrienti o, per l’appunto, dallo stress da calore.
Nelle prossime righe scoprirai quali possono essere le cause dello stress termico, come si manifesta e in che modo si può evitare.
Da cosa può derivare lo stress da calore nella canapa
Quand’è che la cannabis soffre di questa condizione particolare? Beh, nonostante le basse temperature siano nemiche di questa pianta ed essa si sviluppi al meglio quando le condizioni climatiche sono miti, il caldo eccessivo può causare problemi alla sua biochimica.
Lo stress termico non è legato solamente alla troppa luce e all’eccessivo calore a cui le piante sono esposte, ma anche ad altri aspetti. Nelle coltivazioni all’aperto, ad esempio, il problema si pone quando le piante sono esposte alla luce diretta del sole e le temperature superano i 30°C. In più, se l’umidità nell’aria e nel substrato è bassa, esse faticano ad attivare il meccanismo di difesa noto come ‘traspirazione’.
Un altro fattore che può favorire e accelerare lo stress da calore è la presenza di bruciature da eccessiva fertilizzazione o di carenze nutrizionali. In entrambi i casi, infatti, le piante accusano il colpo in maniera maggiore poiché non godono di uno stato di salute ottimale.
Nelle coltivazioni indoor, invece, oltre ai problemi già menzionati, le condizioni della cannabis possono aggravarsi a causa di una scarsa ventilazione dell’ambiente chiuso o a una eccessiva illuminazione artificiale. Prima di capire in che modo si possa prevenire o porre rimedio a questo problema (che, oltre a limitare la crescita e la produttività delle piante, può minacciare la loro sopravvivenza), vediamo come si manifesta.
Il segno più caratteristico di una pianta di canapa che sta soffrendo di stress termico è la presenza di foglie arricciate verso l’alto. Le parti della pianta che mostrano per prime questi sintomi sono quelle più alte e perimetrali (in quanto più esposte alla luce diretta); in esse è possibile notare anche macchie marroni o gialle. Tali segnali sono piuttosto frequenti durante la fase vegetativa, mentre durante quella di fioritura la canapa può evidenziare un altro sintomo, ovvero la formazione di nuove cime e foglie. Questo è una sorta di meccanismo di autodifesa che le piante attuano nel tentativo di sopravvivere.
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Stress termico canapa: come agire outdoor
Nelle coltivazioni all’aperto è opportuno adottare alcuni stratagemmi per evitare che il calore e la luce generino stress alle piante, soprattutto nei luoghi in cui il clima è torrido. Per prima cosa, è importante programmare l’irrigazione in maniera adeguata e annaffiare le piante negli orari più freschi, quindi la mattina presto o la sera. Dando acqua alle piante durante le fasce orarie in cui ci sono picchi di caldo e sole, infatti, si rischia che le gocce d’acqua finiscano sulle foglie e attirino la luce.
Ma non basta.
Nelle ore più calde sarebbe d’aiuto riparare le piante dai raggi solari. Per questo è consigliabile non coltivare le piante di canapa direttamente nel terreno ma nei vasi, in modo da poterli mettere al riparo quando il sole picchia forte. Qualora non vi fosse questa possibilità, si potrebbe pensare di creare una copertura provvisoria (un telone o un panno) da utilizzare per proteggere le piante durante le ore più calde della giornata.
Come prevenire lo stress da calore della canapa nelle coltivazioni indoor
Per coltivare la cannabis in un luogo chiuso ed evitare problemi legati allo stress termico, è importante avere a disposizione certe apparecchiature e gestirle in maniera adeguata. Nei casi in cui è necessario fornire luce artificiale alle piante, è fondamentale che le lampade vengano poste alla giusta distanza per evitare che ricevano troppo calore.
Nelle località più calde, pur tenendo le sorgenti di illuminazione a debita distanza, potrebbe comunque crearsi un ambiente troppo caldo per la canapa. In alcuni casi potrebbe essere sufficiente utilizzare le lampade al LED che, rispetto alle altre, producono meno calore.
Se ciò non dovesse bastare, è necessario arieggiare la serra con dei ventilatori e – all’occorrenza – con un sistema di estrazione in modo da garantire un ricambio d’aria che impedisca il surriscaldamento dell’ambiente. In alcuni luoghi, però, le temperature esterne potrebbero essere così alte da rendere insufficiente il lavoro delle ventole. Pertanto, per evitare di esporre le piante a stress da calore, sarebbe il caso di climatizzare l’ambiente con l’aria condizionata (almeno negli orari più critici).
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In conclusione
In questo articolo abbiamo spiegato in maniera semplice e sintetica il fenomeno dello stress da calore nella canapa e abbiamo esposto i metodi utilizzati dai coltivatori per prevenirlo e contrastarlo. Ad ogni modo, ti ricordiamo che in Italia piantare semi autofiorenti, semi fast flowering e semi femminizzati senza le autorizzazioni è illegale.
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