Modificato il: 30/05/2023
Esiste l’allergia alla canapa? E se sì, come si manifesta e si riconosce? Ecco tutto quello che dovresti sapere
Da quando è facile reperire infiorescenze di canapa light e semi di marijuana online, si sente parlare sempre più spesso sia dei benefici sia degli eventuali effetti collaterali di questa pianta.
In particolar modo, c’è chi si è chiesto se si può essere allergici alla cannabis e quali sono i sintomi più comuni.
Per esempio, il prurito dopo aver fumato è una reazione allergica?
E l’orticaria dopo l’assunzione di CBD?
In questo articolo risponderemo alle domande più comuni sull’argomento, in modo che anche tu possa fare maggior chiarezza sull’allergia alla canapa.
In quali casi si può manifestare una reazione allergica alla cannabis?
Da qualche anno a questa parte il settore della cannabis si è evoluto e ora questa pianta non è vista solo come sinonimo di ‘sballo e illegalità’.
Sempre più persone sono al corrente di quanto i semi di cannabis, l’olio, i terpeni e i cannabinoidi contenuti nella pianta possano apportare benefici all’organismo umano.
Tuttavia, come avviene per tante altre specie vegetali, alimenti e sostanze di vario tipo, anche la cannabis potrebbe scatenare reazioni allergiche in alcuni individui.
I sintomi tipici dell’allergia alla cannabis si possono verificare sia dopo aver fumato l’erba sia in altre occasioni.
Ecco le principali:
- se si entra a contatto con i fiori della pianta, la resina o l’olio;
- se si ingerisce olio di CBD;
- in caso di ingestione dell’olio di canapa per uso alimentare;
- se si assumono alimenti a base di canapa, dei suoi semi o delle proteine.
Oltre alle modalità di assunzione o di contatto con la canapa, bisogna anche considerare una serie di rischi associati allo sviluppo dell’allergia.
Per esempio, chi consuma grandi quantità di cannabis, chi soffre di altre allergie e chi vive nelle vicinanze di una piantagione di marijuana ha molte più probabilità che si manifesti qualche sintomo allergico. Proprio come nel caso di chi soffre di allergia alle graminacee, anche l’esposizione al polline delle cannabaceae può avere ripercussioni sulla salute dei soggetti più sensibili.
E non solo, anche la varietà di canapa con la quale si ha a che fare influisce: per esempio, il THC (tetraidrocannabinolo) in certi individui si comporta come un vero e proprio allergene, pertanto consumare varietà di canapa che ne contengono alti livelli, aumenta le probabilità di star male.
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Reazioni alla cannabis: i sintomi (anche i più seri)
I sintomi dell’allergia alla canapa, di solito, si manifestano dopo circa 20-30 minuti dall’esposizione di un individuo alla pianta o a un suo derivato.
Le reazioni allergiche più comuni sono le seguenti:
- occhi rossi, lacrimazione e prurito oculare;
- starnuti, naso che cola, congestione nasale e rinite;
- difficoltà respiratorie;
- irritazione alla gola;
- tosse secca;
- nausea e vomiti;
- crampi addominali;
- eruzioni cutanee, gonfiori sottocutanei e/ pelle secca che prude.
I sintomi che abbiamo appena elencato si possono manifestare solo in parte e la loro comparsa dipende sia dalla sensibilità di ogni individuo sia dalla quantità di cannabis assunta o ai tempi di esposizione alla pianta.
Inoltre, solitamente, le reazioni allergiche che riguardano la zona dell’addome si manifestano in caso di ingestione di alimenti contenenti cannabis; le reazioni a livello cutaneo si presentano anche solo dopo aver toccato la pianta; i sintomi agli occhi e all’apparato respiratorio, invece, generalmente si presentano se si è entrati a contatto con il polline o dopo aver fumato marijuana.
Tutto qui? O ci possono essere conseguenze più gravi?
Nonostante i casi siano molto rari, anche l’allergia alla cannabis può sfociare in reazioni decisamente più serie, come l’anafilassi.
In questo caso i sintomi sono improvvisi e molto intensi e, se non si interviene in tempi rapidi, possono portare a uno stato di shock potenzialmente letale.
Ecco quando è importante cercare al più presto assistenza medica:
- in caso di problemi respiratori (dispnea, respiro assente…);
- battito cardiaco debole o troppo rapido;
- vertigini, svenimenti e pressione sanguigna anomala;
- orticaria, rossore, gonfiore cutaneo e prurito;
- crampi addominali e vomiti.
Come capire se si è allergici alla cannabis
In tanti Paesi del mondo il consumo di marijuana è ancora illegale, perciò tanti consumatori, intimoriti dalle conseguenze, hanno evitato di rivolgersi al medico in caso di sintomi allergici. Il risultato è che tutt’oggi le allergie alla cannabis sono sottodiagnosticate e difficilmente riconoscibili.
Ma di fatto come si può stabilire con certezza se si è allergici alla canapa o meno?
Affinché un medico possa formulare una diagnosi di allergia alla canapa, è necessario che abbia più informazioni dettagliate possibile.
In questo senso, sarebbe utile che il soggetto che sospetta di essere allergico a questa pianta annoti quotidianamente tutte le sue abitudini e i suoi sintomi in un diario.
Così facendo il medico ne potrà valutare l’andamento per capire se la loro causa possa essere effettivamente la cannabis o altro.
Nel caso in cui gli indizi portino proprio alla canapa o al consumo dei suoi derivati, il medico potrebbe prescrivere un esame chiamato prick test cutaneo, che consiste nell’iniettare una soluzione contenente cannabis sotto la pelle. Lo sviluppo di un’eventuale eruzione cutanea, confermerà l’allergia.
Altre volte, invece, è necessario sottoporre il paziente a più test, tra i quali gli esami del sangue.
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Per concludere
Come abbiamo visto, l’allergia alla cannabis esiste e si può manifestare in forme più o meno intense. Per scongiurare eventuali reazioni gravi, quando si sospetta di essere allergici alla pianta è importante monitorare tutti i sintomi e rivolgersi al più presto a un medico, che consiglierà la soluzione migliore.
Se questo articolo ti è piaciuto, sei un appassionato di cannabis e ti piace tenerti informato su tutto ciò che riguarda questa pianta dalle straordinarie proprietà, ti invitiamo a leggere gli altri articoli del nostro blog Sensoryseeds.
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