Modificato il: 08/05/2024
I migliori semi femminizzati indoor, autofiorenti e ad alta resa: consigli e dritte a riguardo.
I semi femminizzati sono molto richiesti in quanto possono produrre delle piante molto facili da coltivare, che crescono molto velocemente e fioriscono a prescindere dal fotoperiodo.
Ciò significa che producono fiori in base all’età del fusto e non alle stagioni. E quest’età non è di certo molto alta: dalla germinazione alla fioritura passano poche settimane, in genere dalle due alle quattro. Di conseguenza, anche i tempi di raccolta sono molto brevi; gran parte delle piante autofiorenti sono pronte per la raccolta dei fiori in meno di dieci settimane.
Tra i metodi di coltivazione preferiti dagli agricoltori troviamo quello Indoor, ovvero in serra, in quanto permette (di solito) un’alta resa. Oltre che fare incetta di fiori, i coltivatori possono utilizzare anche delle serre di dimensioni ridotte: le piante autofiorenti presentano geni di Ruderalis, dunque non si sviluppano molto in altezza.
Inoltre, grazie alle tempistiche di fioritura molto brevi, è possibile programmare le varie colture in rapida successione e ottenere un raccolto ancor più soddisfacente.
Naturalmente non stiamo parlando di coltivatori italiani: qui far germogliare i semi di cannabis è vietato dalla legge, in quanto possono generare delle piante e dei fiori ad alto contenuto di THC. In altri Stati, però, questo è possibile. Ed è lì che vengono prodotti i migliori semi Indoor e Outdoor.
Ma se vuoi informarti a riguardo, pur sapendo che puoi acquistare semi da collezione autofiorenti senza piantarli, passa ai seguenti paragrafi e scopri cosa c’è da sapere sulla coltivazione Indoor ad alta resa.
1) I principali semi autofiorenti femminizzati indoor ad alta resa.
Al fine di ottenere un ottimo raccolto, i coltivatori di marijuana scelgono non delle piante autofiorenti nane, bensì dei semi di cannabis che producono piante di altezza medio-alta.
La resa di una pianta dipende sia dalla varietà che dalla quantità di rami presenti sul fusto. E un fusto medio-alto sviluppa solitamente un apprezzabile numero di rami.
Tra i semi femminizzati più produttivi Indoor troviamo i seguenti (elencati in ordine di rendimento):
- Green Tiger: 500-600 gr/m²
- Lemon blossom: 450-600 gr/m²
- Orange blossom: 400/600 gr/m²
- Lebron Haze: 450-550 gr/m²
- Godzilla glue: 450 gr/m²
- Double cookies: 400-500 gr/m²
- OBG Kush: 400-500 gr/m²
- Gorilla glue: 350-500 gr/m²
- Red critical: 300-450 gr/m²
2) Le piante autofiorenti non dovrebbero essere rinvasate.
Il ciclo vitale di una pianta di cannabis autofiorente è piuttosto breve; trapiantarla nel momento sbagliato potrebbe stressarla e provocare un arresto della crescita. Questo non è di certo un vantaggio, in quanto le piante autofiorenti passano comunque al ciclo di fioritura.
E se una piantina interrompe la sua crescita ma fiorisce, produce una quantità di gemme davvero limitata.
Al fine di evitare questo problema, i coltivatori tendono a piantare i semi autofiorenti Indoor nel luogo in cui cresceranno le piantine, che potrebbe essere per esempio della terra, anche in vaso, o un substrato inerte (per la coltivazione idroponica).
Leggi anche: Germinazione veloce dei semi: quando avviene e perché si ottiene
3) Utilizzare uno stimolante per la radicazione potrebbe essere una buona idea.
Anche i semi femminizzati più produttivi possono beneficiare di stimolatori di radici, chiamati anche ormoni radicali o stimolanti per la radicazione.
Questi stimolanti sono capaci di aumentare la resistenza della pianta a diversi fattori di stress, tra cui gli sbalzi di temperatura e la forte presenza di sali nel terreno. Inoltre migliorano la resa delle piante in termini di produzione di fiori e l’assimilazione delle sostanze nutrienti. E, come avrai immaginato dal nome, stimolano la crescita delle radici.
Gli agricoltori utilizzando generalmente stimolatori radicanti biologici, che non danneggiano la pianta e permettono lo sviluppo di numerosi fiori. Si tratta di sostanze liquide o in polvere, prevalentemente idrolizzati proteici o sostanze umiche, facilmente reperibili in commercio in quanto largamente utilizzati per coltivazioni di qualsiasi tipologia.
4) Usare la giusta tipologia di luce è fondamentale per ottenere una buona resa dalle piante autofiorenti.
Utilizzando semi di marijuana autofiorenti, gli agricoltori non devono preoccuparsi di sottoporre le piante a 12 ore di luce e 12 ore di buio come dovrebbero fare con le piante di cannabis stagionali. Le autofiorenti possono anche ricevere 18 o 24 ore di luce, ma è importante che, in una coltivazione Indoor, la luce artificiale emetta anche raggi UV.
Numerosi coltivatori affermano che i raggi ultravioletti migliorino non solo la resa delle infiorescenze, ma anche il loro gusto e profumo.
5) Coltivazione Indoor in vaso: attenzione al terreno.
Le piante di cannabis a fioritura automatica hanno particolari esigenze per quanto riguarda il tipo di terreno. Nello specifico, prediligono un terreno arioso e non troppo ricco di fertilizzanti.
In questo modo le radici possono svilupparsi in maniera ottimale e la pianta non va in eccesso di sostanze nutritive. A tal proposito è raro che i coltivatori utilizzino miscele pronte, che potrebbero contenere troppi fertilizzanti e troppo azoto.
Meglio creare autonomamente la miscela perfetta unendo torba, compost, vermiculite e perlite.
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