Modificato il: 30/05/2023
Si sente parlare sempre più spesso di Rick Simpson e RSO, ma non tutti sanno a chi e a cosa corrispondono questi nomi. Scopriamolo insieme
Gli appassionati di cannabis che vivono nei Paesi dove il suo consumo è legale, sanno che esistono molti modi per assumere questa sostanza e per godere dei suoi presunti effetti benefici.
La cannabis viene fumata, viene utilizzata in cucina e alcuni dei suoi principi attivi vengono assunti anche sotto forma di olio.
Ed è proprio di un particolare tipo di olio (e del suo creatore) che si parla tantissimo ultimamente: ci riferiamo all’RSO e al signor Rick Simpson, che insieme formano una delle accoppiate più discusse e controverse degli ultimi tempi.
Pare, infatti, che l’RSO sia un olio dotato di potenti effetti psicoattivi e non solo…
A differenza dei comuni oli a base di CBD (noto principio attivo non psicotropo della cannabis), questo nuovo prodotto possiede anche alti livelli di THC ed è diventato famoso dopo un documentario che esaltava le sue presunte capacità curative.
Nonostante ciò, non ci sono dati scientifici a supporto di queste informazioni e noi di SensorySeeds ci teniamo a specificarlo, per mettere subito le cose in chiaro con i nostri lettori.
Il presente articolo, infatti, è stato scritto semplicemente per informare i nostri lettori su quello che è uno degli argomenti più discussi del momento in merito alla cannabis.
Ma ora andiamo dritti al punto e scopriamo che cos’è l’RSO e qualche informazione sul suo ideatore.
Chi è Rick Simpson?
Dopo la pubblicazione del documentario “Run from the cure” nel 2008, Rick Simpson è diventato molto famoso per aver decantato la scoperta di potenti estratti della cannabis e dai semi di marijuana.
Ma come è nata la sua scoperta?
Nel 1997, in seguito a un incidente sul lavoro in cui cadde battendo la testa, e nonostante diverse cure, Rick Simpson continuava a soffrire di vertigini e acufeni.
Cercando una soluzione a questi grossi fastidi autonomamente, Simpson arrivò a utilizzare la cannabis.
Notando che la pianta riusciva a fare effetto sui suoi sintomi, chiese al medico la prescrizione per la cannabis curativa, ma non ottenne una risposta affermativa.
Dopo essersi ulteriormente aggravato, Simpson arrivò addirittura a meditare il suicidio, ma infine, per fortuna, optò per un’altra soluzione: si procurò dei semi di cannabis e cominciò a coltivare la pianta e a estrarne principi attivi e olio.
Proprio l’olio di cui si parla tanto: l’RSO.
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Come nasce l’RSO
L’RSO è stato creato da Rick Simpson attraverso un suo stesso ragionamento logico.
Aveva infatti intuito che, utilizzando l’alcol, sarebbe riuscito a estrarre grandi quantitativi di principi attivi dalla pianta e, di conseguenza, sarebbe anche riuscito a ottenere un sollievo maggiore e più duraturo per i sintomi della sua malattia.
A suo dire, in seguito all’uso del suo prodotto sperimentale, notò su sé stesso una diminuzione della pressione sanguigna, i sintomi del suo malessere diventarono più lievi e migliorò anche la qualità del sonno.
Successivamente, però, gli fu anche diagnosticato un cancro alla pelle. Il tumore venne prontamente rimosso, ma si ripresentò molto in fretta.
Rick Simpson, anche in questo caso, decise di affidarsi completamente al suo olio.
Applicò allora l’RSO sulle zone cutanee colpite dalla malattia e, secondo le sue dichiarazioni, nel giro di poco tempo il cancro guarì.
Dopo questo avvenimento, l’RSO è diventato famosissimo e richiestissimo per trattare diversi problemi di salute e Rick Simpson ha addirittura aperto un suo sito web in cui fornisce consigli e informazioni sul suo olio e su come utilizzarlo correttamente.
Per cosa viene utilizzato l’RSO
Attualmente, chi usa l’RSO, lo utilizza per ‘curare’ i più svariati disturbi, sebbene non ci siano chiare prove scientifiche a supporto della sua efficacia.
Pare che quest’olio contenga molti terpeni, cannabinoidi, flavonoidi e tanti altri principi attivi: tutte sostanze che il mondo medico-scientifico sta già studiando e testando approfonditamente, per conoscere gli effetti che potrebbero avere sul nostro organismo e su alcune patologie.
Pare che chi attualmente sta utilizzando quest’olio, estratto direttamente dai fiori di cannabis o dai “semi veloci“, l’abbia scelto per per alleviare i sintomi di asma, cancro, depressione, artrite, sclerosi multipla, insonnia, infiammazioni di vario tipo, ansia e molto altro.
È chiaro, però, che l’utilizzo di questo prodotto, ammesso che sia in qualche modo efficace, non dovrebbe mai essere visto come un sostituto dei trattamenti medici convenzionali che, ancora oggi, sono da considerare la soluzione più affidabile per ogni genere di malattia o disturbo.
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Per concludere
Sono tante le persone che aspettano i risultati degli studi medici per poter capire se c’è qualcosa di fondato nelle affermazioni di Rick Simpson, e se la cannabis e i suoi derivati possano davvero essere utilizzati in medicina ancor più di quanto venga attualmente già fatto.
Non resta che aspettare.
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