Qual è l’origine della cannabis?

Qual è l'origine della cannabis?

Pubblicato il: 19/07/2024

Trovare l’origine della cannabis ci porta in un viaggio, dall’antichità fino ai giorni nostri, esplorando le varie applicazioni nelle società di tutto il mondo

La cannabis, conosciuta scientificamente come Cannabis sativa, è una delle piante più antiche coltivate dall’umanità. La sua storia è ricca e variegata, con un impatto significativo su molte culture nel corso dei millenni.

I semi di cannabis sono stati utilizzati non solo per la coltivazione della pianta, ma anche come fonte di nutrimento, ricoprendo un ruolo importante, sia a scopo alimentare che terapeutico.

 

Le origini antiche della cannabis

Le prime testimonianze dell’uso della cannabis risalgono a migliaia di anni fa. Le prove archeologiche suggeriscono che la cannabis fosse utilizzata già nel Neolitico, circa 10.000 anni fa. Le prime popolazioni umane che iniziarono a coltivare la cannabis lo fecero probabilmente in Asia centrale, in particolare nelle regioni che oggi corrispondono alla Mongolia e alla Siberia meridionale. Questo periodo coincide con l’inizio dell’agricoltura e della domesticazione delle piante, un passo fondamentale nello sviluppo delle civiltà umane.

La pianta di cannabis era altamente apprezzata per le sue molteplici utilità. Le fibre di canapa, ottenute dalla cannabis, erano utilizzate per la produzione di corde, tessuti e carta. Inoltre, i semi di cannabis erano una fonte nutrizionale importante, ricchi di proteine, acidi grassi essenziali e altri nutrienti. Tuttavia, è probabile che anche le proprietà psicoattive della pianta fossero note e utilizzate in contesti rituali e medicinali.

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La diffusione della cannabis nell’antichità

Con il passare dei millenni, la coltivazione della cannabis si diffuse gradualmente dall’Asia centrale verso altre parti del mondo. Intorno al 2000 a.C., la cannabis era già presente in Cina, dove veniva utilizzata sia come fibra tessile che per scopi medicinali. Il famoso erborista cinese Shen Nung, vissuto nel 2737 a.C., menziona la cannabis nel suo trattato medico, il “Pen Ts’ao”. Secondo Shen Nung, la cannabis era efficace nel trattamento di molte malattie, tra cui la gotta, i reumatismi e la malaria.

Anche in India, la cannabis ha una lunga storia di utilizzo, risalente a circa 3000 anni fa. Nel subcontinente indiano, la pianta era conosciuta come “bhang” e veniva utilizzata in rituali religiosi, oltre che come medicina. Nei testi vedici, antichi testi sacri dell’induismo, la cannabis è menzionata come una delle cinque piante sacre e viene associata alla divinità Shiva. La bevanda a base di cannabis, chiamata bhang, è ancora oggi consumata durante alcune festività religiose in India.

Nel Medio Oriente, la cannabis era conosciuta dagli antichi Sciti, un popolo nomade delle steppe eurasiatiche, che ne apprezzavano le proprietà psicoattive. Erodoto, lo storico greco, descrive come gli Sciti utilizzassero la cannabis durante i rituali funebri per purificare i loro corpi e spiriti. Anche in Egitto, ci sono prove dell’uso della cannabis risalenti a circa 3000 anni fa. I medici egiziani utilizzavano la pianta per trattare diverse condizioni mediche, come l’infiammazione e il dolore.

La diffusione della cannabis nell'antichità

La cannabis nell’era classica

Durante l’epoca classica, la cannabis continuò a diffondersi e ad essere utilizzata in vari modi. Nell’antica Grecia, la cannabis era conosciuta e utilizzata principalmente per le sue fibre. 

L’Impero Romano ereditò molte conoscenze greche sulla cannabis. I Romani utilizzavano la pianta soprattutto per le sue fibre, ma ne riconoscevano anche le proprietà medicinali. Galeno, uno dei medici più influenti dell’antichità, scrisse delle proprietà analgesiche della cannabis, evidenziando il suo potenziale nel trattamento di diverse condizioni dolorose.

La cannabis nel Medioevo

Durante il Medioevo, la conoscenza della cannabis e dei suoi utilizzi continuò a evolversi. In Europa, la coltivazione della canapa divenne sempre più diffusa, soprattutto per la produzione di corde e tessuti, essenziali per l’industria navale. I marinai utilizzavano corde di canapa per la loro resistenza e durabilità, qualità fondamentali per le lunghe traversate oceaniche.

Nel mondo islamico, la cannabis assunse un ruolo ancora più significativo. Gli studiosi musulmani del Medioevo approfondirono la conoscenza delle proprietà medicinali della pianta. Avicenna, il celebre medico e filosofo persiano, menziona la cannabis nel suo “Canon della Medicina”, descrivendone gli effetti terapeutici. Inoltre, la cannabis veniva utilizzata anche a scopo ricreativo. Il famoso esploratore Marco Polo racconta delle sue esperienze con gli Hashshashin, un gruppo di assassini che utilizzava l’hashish, una resina ottenuta dalla cannabis, per entrare in uno stato di estasi.

La cannabis nel Rinascimento e nell’era moderna

Con il Rinascimento, si assistette a una rinascita dell’interesse per la botanica e la medicina, e la cannabis non fece eccezione. Durante questo periodo, la pianta continuò a essere coltivata principalmente per le sue fibre, ma anche le sue proprietà medicinali venivano studiate con crescente interesse. Paracelso, uno dei pionieri della medicina moderna, esplorò gli effetti della cannabis, contribuendo a una comprensione più approfondita delle sue proprietà terapeutiche.

L’era delle esplorazioni contribuì ulteriormente alla diffusione della cannabis. Quando i colonizzatori europei sbarcarono nel Nuovo Mondo, portarono con sé semi di canapa per coltivare la pianta nelle colonie americane. La canapa divenne una coltura importante nelle Americhe, utilizzata per produrre tessuti, corde e carta. Anche George Washington, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, coltivava la canapa nella sua piantagione di Mount Vernon.

George Washington coltivava la canapa nella sua piantagione di Mount Vernon

La cannabis nel XIX e XX secolo

Nel XIX secolo, la cannabis iniziò a essere studiata in modo più sistematico dalla comunità scientifica occidentale. Fu durante questo periodo che furono isolate e identificate per la prima volta alcune delle principali sostanze chimiche presenti nella pianta, come il THC (tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo). Questi studi contribuirono a una maggiore comprensione dei meccanismi d’azione della cannabis e delle sue potenzialità terapeutiche.

Nel corso del XX secolo, tuttavia, la percezione pubblica e legale della cannabis subì un cambiamento significativo. La pianta, che era stata utilizzata per millenni in varie culture per scopi medicinali e ricreativi, divenne oggetto di controversie politiche e sociali. Negli Stati Uniti, la proibizione della cannabis iniziò con il Marihuana Tax Act del 1937, che impose pesanti restrizioni sulla coltivazione e l’uso della pianta. Negli anni ’60 e ’70, la cannabis divenne un simbolo della controcultura, ma rimase illegale nella maggior parte dei paesi del mondo.

La cannabis nel XXI secolo

Negli ultimi decenni, abbiamo assistito a un rinnovato interesse per la cannabis, sia per scopi medici che ricreativi. La ricerca scientifica ha continuato a esplorare le proprietà terapeutiche della pianta, scoprendo che il CBD, uno dei principali componenti della cannabis, ha potenziali benefici per il trattamento di diverse condizioni, come l’epilessia, l’ansia e il dolore cronico. Di conseguenza, molti paesi hanno iniziato a rivedere le loro leggi sulla cannabis, permettendo l’uso medico e, in alcuni casi, anche l’uso ricreativo.

La legalizzazione della cannabis in paesi come Canada, Uruguay e diversi stati degli USA ha aperto nuove opportunità economiche e ha stimolato ulteriori ricerche. Oggi, la cannabis è al centro di un dibattito globale sulla sua regolamentazione, con molti sostenitori che ne evidenziano i benefici terapeutici e le potenzialità economiche, mentre altri esprimono preoccupazioni per i possibili effetti negativi sulla salute pubblica e sulla sicurezza.

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Conclusione

L’origine della cannabis è una storia affascinante che abbraccia migliaia di anni e diverse culture. Da pianta selvaggia delle steppe asiatiche a coltura essenziale per la produzione di fibre e medicina, la cannabis ha svolto un ruolo significativo nella storia dell’umanità. 

Oggi, stiamo riscoprendo molte delle sue antiche applicazioni e esplorando nuove potenzialità, sia in ambito medico che economico. La continua evoluzione della legislazione e della ricerca sulla cannabis promette di offrire ulteriori scoperte e opportunità, mentre affrontiamo le sfide di bilanciare i benefici e i rischi associati a questa pianta storicamente significativa.

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