Modificato il: 30/05/2023
Semi di canapa sativa: 5 miti da smentire su questi semi di cannabis
I semi di canapa sativa sono semi di marijuana che presentano una genetica al 100% Sativa (molto rara) o ibrida Sativa/Indica con prevalenza sativa, generalmente in percentuali 70/30 o 80/20.f
Queste particolari semenze sono molto conosciute in quanto sono capaci di generare piante con fiori ad effetto estremamente euforizzante, che di solito stimolano ilarità, creatività, concentrazione e forte consapevolezza dell’ambiente circostante. Al contrario, i ceppi con genetica prevalentemente Indica hanno un effetto molto rilassante, che distende la mente e concilia il sonno.
Oggi vogliamo concentrarci in particolare sulla canapa sativa e parlarti di 5 miti ad essa correlati, ovvero leggende che circolano a riguardo ma che sono molto distanti dalla realtà.
Mito da sfatare nº 1 – I semi di canapa sativa sono una droga
Niente di più falso. La vendita di semi di cannabis che generano piantine ad alto contenuto di THC è consentita in Italia e praticamente in tutta Europa perché i semi stessi non contengono tetraidrocannabinolo. Ed è proprio il THC il cannabinoide capace di alterare l’attività celebrale (spesso in positivo, talvolta in negativo).
Se i semi non contengono THC non hanno alcun effetto psicoattivo e non sono considerabili delle droghe. Con questa affermazione possiamo quindi sfatare anche il mito nº 2.
Mito da sfatare nº 2 – Comprare semi di canapa sativa è reato
La vendita di semi di marijuana è assolutamente legale e, di conseguenza, chiunque può acquistare questi prodotti. Infatti, come detto poc’anzi, le semenze di canapa non presentano THC (che si sviluppa nei fiori di cannabis) e non hanno effetto psicotropo.
Puoi quindi tranquillamente – e legalmente – acquistare i semi di marijuana online nel nostro shop Sensoryseeds.it! Attenzione però: questi prodotti sono da intendersi come semi di canapa da collezione. E qui ci ricolleghiamo al mito nº 3.
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Mito da sfatare nº 3 – In Italia la coltivazione di semi di canapa sativa è legale
Nel dicembre 2019 la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza nella quale stabilisce che la coltivazione di pochissime piantine di cannabis (una o due) non costituisce reato penale se i fiori sono destinati esclusivamente all’utilizzo personale.
Ciò non significa che coltivare cannabis sia legale in Italia: semplicemente, se le piante e i fiori sono in quantità minime e lo scopo è l’uso personale, non si dovrebbe scontare una pena in carcere. Però il reato amministrativo sussiste; di conseguenza le piante vengono confiscate, il coltivatore deve pagare una multa più o meno cospicua e il giudice può decidere di imporre un programma di riabilitazione presso il Ser.D. (ex SERD).
Dunque portare i semi di Cannabis Sativa a germinazione rimane comunque un reato, anche se non si rischia la prigione.
Mito da sfatare nº 4 – L’utilizzo di fiori derivanti da semi di canapa sativa fa ingrassare
Sappiamo che dai semi di canapa sativa possono nascere delle piantine di genere femminile (questo è sicuro al 99,9% nei semi femminizzati e nei semi autofiorenti femminizzati). Da queste piante nascono dei fiori che, una volta maturi, vengono spesso utilizzati per cercare “lo sballo”, ovvero la sensazione di euforia, l’estrema consapevolezza del mondo esterno e la creatività tipiche del consumo di Cannabis Sativa.
Non solo: fumare cannabis, sia sativa che indica, provoca la cosiddetta fame chimica, ovvero una sensazione di fame improvvisa e incontrollabile. Nonostante ciò, diversi studi dimostrano che la marijuana faccia dimagrire, non ingrassare.
Uno studio in particolare, condotto da Yann Le Strat (ricercatore e professore di psichiatria presso l’Università di Parigi), afferma che i problemi di obesità prevalgono nelle persone che non fumano cannabis piuttosto che nelle persone che la fumano.
Inoltre la fame che provoca il consumo di marijuana e le sue proprietà antiemetiche sono molto utili in caso di disturbi alimentari come l’anoressia e in caso di inappetenza causata da alcune patologie e cure farmacologiche. Non a caso l’utilizzo di farmaci a base di cannabis terapeutica è concesso proprio in questi casi (ma non solo).
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Mito da sfatare nº 5 – Cannabis Sativa e marijuana sintetica presentano gli stessi effetti
Assolutamente no: la Cannabis Sativa è un prodotto naturale, che nasce da semi di canapa e non in laboratorio. I suoi effetti sono quindi ben noti e controllati. Tendenzialmente tutti quelli che consumano marijuana sanno bene che, in base al proprio stato d’animo di partenza e alla situazione, fumare o ingerire canapa sativa provocherà in loro euforia e creatività oppure effetti negativi come la paranoia e l’ansia.
Questi ultimi, nonostante siano dei possibili risvolti negativi del consumo di cannabis, sono assolutamente passeggeri e non eccessivi. Inoltre non è stato riscontrato alcun caso di overdose da THC, e i suoi effetti vengono mitigati dal CBD (cannabidiolo), che ne controlla dunque la potenza.
La marijuana sintetica, invece, è una miscela di erbe (essiccate e tritate) a cui vengono aggiunti dei cannabinoidi prodotti in laboratorio, quindi non naturali come quelli contenuti nella marijuana che viene coltivata in quasi tutto il mondo.
Il problema è che gli effetti della cannabis sintetica sono imprevedibili. Questo prodotto, inoltre, non contiene CBD; l’azione dei cannabinoidi da laboratorio è dunque incontrollabile, tanto che di recente 71 persone nel Connecticut sono state trovate in overdose da marijuana sintetica. 6 di queste erano molto vicine alla morte e si sono salvate per miracolo.
Gli effetti collaterali dell’assunzione di questa sostanza sono, come puoi immaginare, molto gravi; oltre alla possibilità di andare in overdose, la cannabis sintetica può generare i seguenti effetti negativi:
- psicosi,
- forte stato di paranoia,
- tachicardia,
- ictus,
- vomito,
- danni ai reni e alla muscolatura,
- sguardo fisso,
- movimenti meccanici e ripetitivi,
- problemi respiratori anche gravi.
La cannabis naturale, nata da semi di canapa femminizzati o autofiorenti, non causa niente di tutto ciò.
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