Modificato il: 30/05/2023
Hai visto o sentito parlare di macchie o puntini bianchi sulle foglie di cannabis? Si tratta di un fungo chiamato oidio e qui puoi scoprire come si elimina
Dal momento in cui i canapicoltori piantano i semi di marijuana al momento della fioritura, la pianta attraversa diverse fasi nelle quali è possibile avere a che fare con variazioni del colore delle foglie, attacchi parassitari, muffe e tanto altro.
In questo caso vogliamo chiarire il fenomeno delle macchie bianche sulle foglie di canapa.
Perché compaiono?
È qualcosa di grave?
Si tratta dell’oidio, un fungo che si presenta sotto forma di polvere bianca e che, per evitare che provochi danni seri alle intere colture di canapa dev’essere eliminato al più presto.
Qui ti spieghiamo perché compare e come risolvere questo problema.
Macchie bianche sulle foglie di canapa? Si tratta di oidio
Come in tutte le altre colture, anche in quella di canapa può capitare di avere a che fare con agenti patogeni e muffe.
Uno di questi è l’oidio, e consiste nella formazione di macchie bianche sulle foglie di canapa.
L’oidio è sostanzialmente l’attacco di più funghi, appartenenti alla famiglia degli Asomiceti, che si manifesta sotto forma di polvere bianca raggruppata in piccole macchie chiare, che poi dalle foglie si distribuiscono al resto della pianta.
L’oidio si manifesta in fase vegetativa o in fase di fioritura, ma è difficile che si presenti subito dopo la germinazione dei semi di cannabis, nonostante ciò, per evitare di avere brutte sorprese è importante monitorare le piante dall’inizio alla fine evitando di ricreare ambienti particolarmente umidi e poco ventilati.
Ma queste macchie bianche sulle foglie di cannabis sono pericolose o si tratta di un problema facilmente risolvibile?
L’oidio – chiamato anche mal bianco – anche se apparentemente pare innocuo, in realtà nel giro di poco tempo può compromettere un’intera piantagione di marijuana.
Questa muffa bianca sottrae linfa vitale alle piante, rallentando o bloccando il processo di fotosintesi, provoca ingiallimento delle foglie, ma anche nanismo, arricciamento e caduta delle foglie, scarsa fioritura e, se le piante non vengono trattate, la conseguente morte.
Come essere certi che i puntini bianchi sulle foglie di marijuana siano davvero oidio e non un altro agente patogeno?
L’oidio è facilmente riconoscibile perché viene via dalle foglie semplicemente passandoci sopra un dito.
Il fatto di poter rimuovere facilmente l’oidio dalle foglie in questo modo potrebbe sembrare un vantaggio, in realtà significa che la polverina bianca vola facilmente e spostandosi è in grado di attaccare anche intere colture in poco tempo.
Ma ecco come intervenire se si presenta.
Leggi anche: Principi di base della fase vegetativa nelle piante di cannabis outdoor
Oidio nella canapa: rimedi naturali e chimici
Quando i canapicoltori si trovano ad avere a che fare con le macchie bianche causate dall’oidio, possono intervenire sia con dei rimedi naturali e degli accorgimenti pratici, che con dei prodotti chimici più “potenti”.
Nelle coltivazioni di canapa outdoor prima di tutto è importante cercare di mantenere bassa l’umidità e sospendere la fertilizzazione.
Oltre a questo, se l’attacco da parte dell’oidio si è appena manifestato è possibile rimuovere le parti della pianta macchiate, sperando che la “malattia” non abbia già avuto il tempo di diffondersi.
Nelle coltivazioni di marijuana indoor, invece, oltre a ciò che è stato detto prima, si può intervenire anche allontanando le piante l’una dall’altra in modo tale che possano godere di una miglior ventilazione, inoltre è consigliabile cercare di deumidificare l’ambiente.
Le ventole sono utili in fase preventiva per mantenere l’ambiente asciutto, ma se l’oidio è già presente sulle piante possono facilitare il diffondersi delle spore dei funghi, pertanto potrebbero essere un problema.
In entrambi i tipi di coltura, poi, è consigliato utilizzare dei fungicidi di origine naturale o chimica, ma ciò che è importante sottolineare è che bisogna agire al più presto, perché l’oidio si diffonde davvero rapidamente!
Canapa e macchie bianche durante la fase vegetativa: come intervenire?
Quando l’oidio si manifesta durante la fase vegetativa (che va dalla fase successiva alla germinazione dei semi di canapa all’inizio della fioritura) è più facile intervenire in modo diretto.
Per un’azione d’impatto c’è chi utilizza i fungicidi chimici, in quanto se la pianta è in fase di crescita vegetativa avrà tutto il tempo di smaltire le sostanze chimiche prima della fioritura e della raccolta.
Agire subito e con un prodotto d’impatto è importante per evitare che l’intera coltura di marijuana possa essere compromessa per colpa delle macchie bianche che si diffondono a tempi record.
Chi invece utilizza solo prodotti biologici e organici, può puntare su un fungicida naturale, anche se in questo caso viene raccomandata anche una potatura più intensa delle parti della pianta già colpite da oidio.
Oidio nella fase di fioritura della canapa: si può fare qualcosa?
Quando l’oidio si manifesta durante la fase di fioritura i trattamenti chimici sono sconsigliati e trovare un vero e proprio rimedio è più difficile.
I prodotti chimici, infatti, richiedono diverso tempo per essere smaltiti e rischierebbero di lasciare residui nocivi nel raccolto.
L’ideale è puntare sui prodotti naturali non dannosi per l’uomo, anche se durante la fase della fioritura non è detto che abbiano il tempo per agire e risolvere il problema.
Per questo a volte l’unica soluzione è quella di eliminare le parti macchiate di bianco e raccogliere solo le infiorescenze sane.
Leggi anche: Guida base per la coltivazione indoor: ecco 5 punti cardine.
Per concludere
Quando si presentano le macchie bianche sulle foglie di canapa gli agricoltori sanno che devono intervenire al più presto con un rimedio efficace, altrimenti l’odio potrebbe contaminare in breve tempo tutta la coltura.
L’arma vincente è giocare d’anticipo cercando di limitare il più possibile la formazione di umidità, dosando l’irrigazione nel modo corretto e nelle colture indoor facendo attenzione ai parametri di ventilazione: tutti accorgimenti che rendono sfavorevole lo sviluppo dei funghi.
In tutto questo è importante anche sottolineare che per essere certi che il proprio raccolto di cannabis possa resistere al meglio anche a questo tipo di attacchi è importante partire dalle genetiche giuste, seminando solo semi autofiorenti, femminizzati e semi veloci di prima qualità come quelli BSF in vendita nel nostro store Sensoryseeds.it.
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