Modificato il: 30/05/2023
Ecco un manuale sulla coltivazione indoor della canapa in 5 fasi per soddisfare tutte le tue curiosità sull’argomento.
La coltivazione indoor della canapa, nonostante preveda una serie di responsabilità e cure precise, può essere molto vantaggiosa in quanto permette di poter coltivare la cannabis in qualsiasi periodo dell’anno.
Sia che un canapicoltore decida di piantare i semi di marijuana a Dicembre che a Luglio, grazie a questa tecnica può ottenere dei raccolti di ottima qualità.
Sei curioso di sapere che cosa c’è dietro alla coltivazione della cannabis al chiuso?
In questo articolo puoi trovare risposta alle tue curiosità, in quanto ti vogliamo offrire una breve guida alla coltivazione indoor di questa pianta, a scopo puramente informativo.
Ti ricordiamo, infatti, che in Italia coltivare cannabis non è consentito.
Ecco le 5 fasi della coltura indoor della canapa.
Coltivazione Indoor: di che cosa si tratta e che cosa serve per praticarla.
La coltivazione indoor è una pratica che consiste nel coltivare le piante di canapa al chiuso ricreando tramite lampade, impianti di ventilazione e tanti altri strumenti, l’ambiente ideale per la crescita della canapa.
I vantaggi di questa tecnica di coltura sono molteplici, ma prevalentemente si tratta di questi:
- permette di raccogliere canapa tutto l’anno e con regolarità;
- consente di controllare perfettamente tutte le caratteristiche dell’ambiente, favorendo la creazione di raccolti di qualità;
- limita gli attacchi da parte di parassiti pericolosi.
Per coltivare la cannabis al chiuso con successo, oltre che partire da semi di cannabis di qualità, è importante creare l’ambiente giusto, che consenta di poter controllare alla perfezione il quantitativo di luce, l’umidità e la temperatura.
I canapicoltori che coltivano indoor, solitamente trasformano dei locali più o meno grandi in vere e proprie grow room, delle stanze completamente adibite alla coltivazione.
Quando invece il numero di piante coltivate non è molto elevato, si opta per i grow box, dei piccoli box da inserire all’interno di spazi anche molto piccoli, perfetti per la micro-coltivazione.
Nel caso si desideri intraprendere un percorso di coltivazione indoor, occorre munirsi di tutta l’attrezzatura indispensabile:
- impianti di luci artificiali;
- aspiratore, impianto di ventilazione e filtri ai carboni attivi;
- vasi;
- substrato;
- fertilizzanti.
Prima di passare alla guida per la coltivazione indoor della canapa è importante anche chiarire che può essere praticata con due metodi: la coltivazione con terreno e l’idroponica.
La prima richiede l’utilizzo di un substrato composto prevalentemente da torba, fibre di cocco o altre miscele.
La seconda, invece, non prevede l’utilizzo di terriccio, ma per nutrire le piante vengono utilizzate delle particolari miscele mischiate all’acqua.
Ecco ora le 5 fasi della coltivazione indoor.
Leggi anche: Come rinvasare una pianta di marijuana: caratteristiche e attenzioni necessarie per un rinvaso perfetto
1) Scelta dei semi di cannabis.
Le varietà di semi di cannabis online che propone il mercato attualmente sono davvero tante e hanno diverse caratteristiche.
Qualsiasi varietà si decida di coltivare però, è importante che provenga da dei semi di marijuana di qualità come quelli BSF seeds.
I semi scadenti, infatti, potrebbero essere troppo lenti, oppure potrebbero dare forma a delle piante deboli e poco produttive.
Quindi sì ai semi veloci, sì a quelli con tendenza indica o sativa, purché si tratti di semi affidabili.
2) Fase di germinazione: come si procede?
Per far germinare i semi di cannabis esistono diverse modalità, tra le quali le più diffuse sono due:
- alcuni coltivatori avvolgono i loro semi all’interno di tovaglioli di carta umidi, riposti in un luogo buio, fino all’apertura (circa 3 giorni)
- altri canapicoltori, invece, procedono alla semina direttamente sul terreno.
Qualsiasi tipologia di semi si decide di acquistare (semi femminizzati, semi autofiorenti, etc…) è importante fare attenzione alla fase della germinazione, in quanto inciderà sull’aspetto e la forza della pianta.
Per ottenere delle piante sane i canapicoltori devono ricordare che inizialmente le plantule amano livelli di umidità pari a circa il 70-65% e temperature che si aggirano ai 20-25°.
3) Fase vegetativa: cure particolari e nutrimento giusto fanno la differenza.
La fase vegetativa arriva solitamente dopo due settimane a partire dalla germinazione e, di solito, dura 4 settimane.
Durante questa fase di crescita le temperature a luci accese dovrebbero essere mantenute costanti tra i 28 e i 22°, mentre l’umidità attorno al 70-40%.
Durante la notte (a luci spente), invece, la temperatura dovrebbe stare tra i 23 e i 18°.
Durante la fase vegetativa i canapicoltori seguono dei programmi di nutrizione ben precisi, che hanno lo scopo di generare delle piante rigogliose, caratterizzate da foglie di un bel verde acceso e radici forti e sane.
In particolare si utilizzano dei fertilizzanti (preferibilmente naturali) a base di azoto, fosforo e potassio (NPK) utilizzati nelle seguenti percentuali in base alla fase:
- prima settimana > 4:2:3;
- seconda e terza settimana > 10:5:7;
- quarta settimana > 7:7:7.
Durante la fase vegetativa si interviene sulla pianta anche con training e defogliazione, per migliorare la forma della pianta e favorire l’assorbimento di luce ideale.
4) Fase di fioritura: tanta attenzione e stop agli stress.
La fase della fioritura è quella che riesce a dare più soddisfazioni ai canapicoltori, ma a patto che la pianta non venga stressata con travasi o training eccessivi.
In questa fase della coltivazione indoor è importante mantenere la temperatura dell’ambiente attorno ai 26-20° e l’umidità dovrebbe restare sempre entro il 50%.
È importante rispettare questi parametri perché in questa fase la pianta è particolarmente delicata ed è fondamentale prevenire muffe e marciumi.
Anche durante la fase di fioritura è importante seguire un programma di nutrizione ben bilanciato, ma in questo caso, per promuovere lo sviluppo dei fiori, si aumenta l’apporto di fosforo.
I fertilizzanti NPK vengono utilizzati in queste percentuali:
- prima e seconda settimana di fioritura > 5:10:7;
- terza e quarta settimana di fioritura > 6:15:10;
- quinta e sesta settimana di fioritura > 4:10:7.
5) Risciacquo e raccolta: le fasi finali determinanti.
Anche la coltura indoor prevede la fase del risciacquo, un momento molto importante per preparare le piante al momento del raccolto.
Durante le ultime due settimane i canapicoltori somministrano alle piante soltanto acqua con un pH controllato, in modo che possano utilizzare tutti i nutrienti rimasti nelle radici.
Questa pratica migliora gli aromi della pianta e quindi la sua qualità.
Durante questa fase la temperatura dell’ambiente dev’essere abbassata attorno ai 24-18° e l’umidità al 40-30%.
Oltre ad effettuare il risciacquo delle radici, in questa fase i canapicoltori monitorano anche l’aspetto dei tricomi: quando il 70% diventa opaco e la restante parte è contraddistinta da un color marroncino chiaro ambrato, si può procedere alla raccolta.
Leggi anche: Diserbante: effetti sulla salute dell’uomo e delle piante di cannabis.
Per concludere.
Questa era una breve guida alla coltivazione indoor della canapa.
Come vedi ogni fase prevede degli accorgimenti particolari, indispensabili per poter mandare avanti delle piante sane e rigogliose.
Naturalmente però, per poter ottenere dei prodotti di qualità occorre partire dai semi migliori, come quelli che puoi acquistare nel nostro store Sensoryseeds a scopo collezionistico.
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