Coltivazione verticale: caratteristiche, vantaggi e svantaggi

coltivazione verticale

Modificato il: 08/02/2024

Approfondimento sull’agricoltura verticale: scopriamo in cosa consiste e i suoi punti forti

Il mondo dell’agricoltura è in continuo sviluppo. Da sempre si cerca di trovare nuovi metodi di coltura che permettano di ottenere prodotti di qualità e maggiori rese.

In particolare, sappiamo bene che nel settore agricolo gli spazi di coltivazione possono fare la differenza.

 

A tal proposito, in questo articolo del nostro blog Sensoryseeds ti vogliamo parlare di una tecnica innovativa che sta avendo tanto successo: la coltivazione verticale, nata negli Stati Uniti qualche anno fa.

Nei prossimi paragrafi potrai scoprire di cosa si tratta, quali sono i suoi pregi e i suoi difetti e se si può sfruttare anche nel settore della canapa

Iniziamo.

coltivazione orizzontale
Coltivazione orizzontale in serra.

Cos’è la coltivazione verticale?

Il mondo dell’agricoltura è in continua evoluzione. Di tanto in tanto si sente parlare di nuove tecniche innovative per aumentare la resa delle piante o per sfruttare al meglio gli spazi, e una di queste è proprio l’agricoltura verticale o ‘vertical farming’.

Si tratta di un metodo di coltivazione in serre chiuse, che prevede che le piante vengano disposte su più livelli in altezza. Naturalmente queste serre sono climatizzate, automatizzate e dotate di grandi impianti di illuminazione.

Lo scopo della coltivazione verticale è quello di ottenere un’ottima resa sfruttando spazi molto ridotti e più in generale di superare i limiti della coltivazione orizzontale.

Ma entriamo nel dettaglio.

Leggi anche: Guida base per la coltivazione indoor: ecco 5 punti cardine.

Agricoltura verticale: vantaggi e svantaggi

La coltivazione verticale è una pratica che si adatta alla perfezione alla coltivazione di tante specie vegetali. Viene sfruttata per le fragole, i meloni, le zucchine e persino per le piante di canapa (sia per le autofiorenti nane che per quelle un po’ più grandi).

Per comprendere nel dettaglio i principali vantaggi di questa tecnica di coltivazione, vogliamo iniziare con l’evidenziare i limiti di quella orizzontale.

Sappiamo bene che nelle colture tradizionali le piante vengono posizionate una accanto all’altra e sullo stesso livello. Durante la loro crescita, a causa della formazione di rami e foglie, succede che la luce non riesce a raggiungerle tutte allo stesso modo. Per ovviare a questo inconveniente, chi ha molto spazio tende a distanziare le piante il più possibile, ma non tutti hanno questa possibilità.

Poco spazio e poca luce, ovviamente, equivalgono a una crescita rallentata e a una minore resa.

Quando si opta per la coltivazione verticale tutto questo non succede.

Per prima cosa considera che questo metodo permette di raddoppiare gli spazi di coltivazione. Le piante, infatti, vengono distribuite su più livelli nelle pareti di strutture quadrate o esagonali, posizionate attorno a una luce centrale.

Questa organizzazione degli spazi fa sì che la luce venga assorbita dalle piante in maniera più uniforme e, non solo, permette di risparmiare sulle spese energetiche.

E gli svantaggi?

Tra gli svantaggi della coltivazione verticale c’è sicuramente l’investimento iniziale. Oggi il costo delle strutture per questa tecnica di agricoltura è ancora molto elevato.

Un altro svantaggio consiste nel fatto che si potrebbero riscontrare difficoltà per il trattamento delle piante posizionate più in alto.

Anche quando si opta per l’agricoltura verticale, infatti, bisogna assicurarsi di tagliare dalla pianta le parti non più produttive, e di girare periodicamente ogni esemplare, in modo che possa assorbire lo stesso livello di luce su ogni lato. E poi, si sa, a volte bisogna avere a che fare con malattie e parassiti.

Tuttavia, le rese produttive impressionanti che è in grado di offrire questa tecnica di agricoltura ripagano tutti gli sforzi!

coltivazione verticale di ortaggi

Coltivazione in verticale della cannabis

Come anticipato prima, la tecnica di coltivazione verticale si può applicare anche alla cannabis.

Nelle colture verticali l’ideale è che ogni pianta non si estenda oltre lo spazio che le è stato assegnato. Per questo motivo, quelle che risultano essere più adatte sono le piante autofiorenti nane e le femminizzate fast-flowering (a fioritura rapida). Le genetiche a tendenza sativa, invece, tendono a svilupparsi un po’ troppo, ma c’è chi le sceglie ugualmente.

Nonostante l’agricoltura verticale permetta di coltivare molte più piante rispetto alla classica tecnica orizzontale, lo spazio tra un esemplare di canapa e l’altro dev’essere calcolato per bene.

Bisogna tenere conto sia della circolazione dell’aria, sia delle operazioni necessarie per il montaggio e lo smontaggio di tubazioni e vaschette.

Specialmente se si opta per la coltivazione verticale idroponica, infatti, sarà necessario installare un grande e sofisticato impianto di irrigazione, che dev’essere mantenuto sempre pulito, per evitare l’accumulo di sali minerali o la proliferazione dei batteri.

Per concludere

Come abbiamo visto, seppur nei primi tempi sia dispendiosa, l’agricoltura verticale permette di moltiplicare la resa delle colture in serra chiusa, e si adatta a tante specie vegetali.

Sperando che questo breve approfondimento abbia soddisfatto le tue curiosità riguardo a questa tecnica, ne approfittiamo per invitarti a visitare il nostro store Sensoryseeds.

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