Come far crescere cannabis al chiuso: l’importanza delle luci e dell’umidità

Come far crescere cannabis al chiuso

Pubblicato il: 05/07/2024

Se vuoi coltivare la cannabis indoor perché non hai spazio per poterlo fare all’esterno, ecco alcuni passi che potresti seguire

Coltivare cannabis al chiuso richiede molta conoscenza e attenzione ai dettagli. Due dei fattori più cruciali per il successo di una coltivazione indoor sono le luci e l’umidità. 

In questo articolo, esploreremo l’importanza di questi elementi e come gestirli per ottenere il massimo dalla vostra coltivazione di cannabis.

 

La coltivazione indoor

La coltivazione di semi di cannabis indoor offre numerosi vantaggi rispetto alla coltivazione all’aperto. Tra questi, la possibilità di controllare completamente l’ambiente, proteggere le piante dai parassiti e dalle intemperie, e coltivare tutto l’anno. Tuttavia, per sfruttare al meglio questi vantaggi, è essenziale comprendere come creare le condizioni ideali per la crescita delle piante.

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Vantaggi della coltivazione indoor

La coltivazione indoor della cannabis offre numerosi vantaggi rispetto alla coltivazione all’aperto. Innanzitutto, permette un controllo totale sull’ambiente di crescita, inclusi fattori come la luce, l’umidità, la temperatura e la ventilazione, garantendo condizioni ottimali per ogni fase del ciclo vitale della pianta. 

Questo controllo riduce il rischio di parassiti, malattie e intemperie, che possono danneggiare le coltivazioni all’aperto. Inoltre, la coltivazione indoor consente la produzione tutto l’anno, indipendentemente dalle stagioni, assicurando una fornitura costante. 

La privacy e la sicurezza sono ulteriori benefici, in quanto le coltivazioni indoor sono meno visibili e più difficili da rilevare. Infine, la possibilità di ottimizzare e personalizzare le condizioni di crescita può portare a rendimenti più elevati e a una qualità del prodotto superiore.

Vantaggi della coltivazione indoor

Quali luci utilizzare? 

Esistono diversi tipi di luci utilizzabili nella coltivazione indoor, ciascuna con le proprie caratteristiche e vantaggi. Vediamo insieme quali sono:

  • luci a incandescenza: sono economiche e facili da trovare, ma emettono molto calore e non sono molto efficienti dal punto di vista energetico;
  • luci fluorescenti: emettono meno calore rispetto a quelle a incandescenza. Sono ottime per le fasi iniziali della crescita delle piante (germinazione e vegetativa);
  • luci HID: queste luci sono potenti e molto efficaci per la crescita della cannabis. Le lampade MH (alogenuri metallici) sono ideali per la fase vegetativa, mentre le lampade HPS (sodio ad alta pressione) sono perfette per la fase di fioritura;
  • luci a LED: sono tra le più efficienti e versatili. Consumano meno energia, emettono meno calore e possono essere utilizzate per tutte le fasi di crescita della pianta. La tecnologia LED permette di avere uno spettro di luce completo, ottimale per la crescita della cannabis.

Spettro luminoso

Le piante di cannabis richiedono diverse lunghezze d’onda di luce nelle diverse fasi di crescita. Durante la fase vegetativa, necessitano principalmente di luce blu, che promuove la crescita della foglia. Durante la fase di fioritura, invece, la pianta beneficia maggiormente della luce rossa, che stimola la produzione di fiori.

Intensità e distanza delle luci

L’intensità della luce è cruciale per la fotosintesi e quindi per la crescita delle piante. Le piante di cannabis richiedono un’intensità luminosa elevata, ma bisogna fare attenzione a non esporle a un calore eccessivo. La distanza tra la pianta e la luce deve essere regolata in base al tipo di lampada utilizzata. Ad esempio, le luci HID devono essere posizionate a una distanza maggiore rispetto alle luci LED per evitare di bruciare le foglie.

L’importanza dell’umidità

Umidità relativa

L’umidità relativa (RH) è la quantità di vapore acqueo presente nell’aria rispetto alla quantità totale che l’aria potrebbe contenere a una determinata temperatura. Come molte altre piante, la cannabis ha bisogno di un certo livello di umidità per crescere in modo ottimale, e la quantità è diversa per ogni fase di crescita.

  • fase di germinazione: durante questa fase, anche se vengono utilizzati dei semi autofiorenti, l’umidità dovrebbe essere molto alta, tra il 70% e l’80% per favorire l’apertura dei semi e lo sviluppo delle prime radici;
  • fase vegetativa: l’umidità dovrebbe essere intorno il 40% e il 70%. Un’umidità più alta favorisce la crescita delle foglie, ma allo stesso tempo livelli troppo alti possono portare a problemi di muffa;
  • fase di fioritura: durante questa fase, l’umidità dovrebbe essere ridotta al 40-50% per prevenire la formazione di muffe sui fiori.

L'importanza dell'umidità nelle piante

Controllo dell’umidità

È fondamentale mantenere il giusto livello di umidità. Ecco alcuni strumenti che possono essere utili: 

  • umidificatori e deumidificatori: questi dispositivi permettono di aggiungere o rimuovere umidità dall’aria, mantenendo i livelli desiderati;
  • ventilazione: è essenziale un buon sistema di ventilazione per mantenere l’umidità sotto controllo, prevenendo l’accumulo di aria umida e stagnante ed evitare muffa e parassiti;
  • monitoraggio costante: l’utilizzo di igrometri per monitorare i livelli di umidità permette di fare aggiustamenti rapidi di umidità.

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Conclusione

La coltivazione della cannabis al chiuso offre un controllo maggiore sulle condizioni di crescita, permettendo di massimizzare la qualità e la quantità del raccolto. Tuttavia, per ottenere i migliori risultati, è essenziale gestire con cura l’illuminazione e l’umidità.

Investire in luci di alta qualità e in un sistema di controllo dell’umidità adeguato può fare la differenza tra una coltivazione mediocre e un raccolto eccezionale con fiori di alta qualità.

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Buona coltivazione!