Modificato il: 08/01/2024
Come scegliere il miglior contenitore per le piante di canapa autofiorenti
La scelta del recipiente perfetto per la coltivazione della canapa non è un’operazione scontata e da lasciare al caso, ma si tratta di un dettaglio che può influire enormemente sulla crescita delle piante sotto vari punti di vista.
Questo vale per tutte le piante di cannabis, sia per quelle nate dai semi autofiorenti, sia per quelle appartenenti alle specie fotodipendenti.
Ma come si fa la scelta giusta?
In questo articolo vogliamo chiarire le idee a tutti gli appassionati di canapa che si sono chiesti più volte che dimensioni debba avere il vaso per una pianta autofiorente.
Di seguito, ti spiegheremo quali sono le principali valutazioni dei canapicoltori più esperti, per non lasciare nulla al caso.
Iniziamo.
Quanto deve essere grande un vaso per le piante autofiorenti?
Come probabilmente già saprai, le piante nate dai semi di cannabis autofiorenti, hanno caratteristiche ben diverse rispetto alle genetiche di canapa più ‘tradizionali’.
La loro crescita è molto rapida e la loro fioritura avviene entro un determinato arco di tempo, indipendentemente dai cicli di luce e buio.
Considerando che si tratta di piante ‘speciali’, è lecito domandarsi se possano avere esigenze diverse rispetto alle piante nate dai semi di marijuana fotodipendente.
Per esempio, che dimensioni deve avere il vaso per una pianta autofiorente?
La scelta della grandezza del vaso dipende da diversi fattori.
I canapicoltori che hanno la necessità di coltivare tante piante in poco spazio, come le piante autofiorenti nane, prediligono lavorare con i vasi dai 6,5 agli 8,5 litri; quelli che hanno a disposizione molto più spazio, invece, prediligono i contenitori più grandi (sono molto utilizzati i vasi da 11 litri).
Di solito, però, si tende sempre a evitare i vasi di dimensioni superiori ai 15 litri: sia perché sono più ingombranti, sia perché parte del terreno di coltura al loro interno rimarrebbe inutilizzato, favorendo i ristagni idrici.
Tieni anche presente che, di solito, gli agricoltori che scelgono i vasi più grandi si aspettano che le piante diventino alte e voluminose; quelli che li scelgono più piccoli, invece, sanno bene che le loro piante manterranno dimensioni molto più contenute.
Inoltre, considera che, tendenzialmente, le piante autofiorenti non hanno bisogno di vasi grandi come quelli che si usano per le piante fotodipendenti a predominanza sativa; queste ultime, infatti, crescono molto di più.
Leggi anche: Le fasi di crescita della pianta autofiorente passo per passo
Perché è importante scegliere i vasi delle dimensioni giuste?
Scegliere con criterio i contenitori che ospiteranno le piante di canapa è fondamentale per garantire il loro sviluppo ottimale.
Più nello specifico, bisogna tenere conto che la canapa ha la caratteristica di sviluppare radici particolarmente lunghe e fitte; e questo vale per tutte le specie: per quelle nate dai semi femminizzati, dagli autofiorenti, ecc.
I vasi troppo piccoli, quindi, limiterebbero la crescita delle radici e la loro capacità di apportare alle piante tutte le sostanze nutritive di cui hanno bisogno. E non solo. Crescere le piantine di cannabis in un contenitore piccolo e costrittivo favorirebbe la comparsa di un fenomeno particolarmente dannoso: l’aggrovigliamento delle radici.
Un ottimo compromesso sono le dimensioni di un vaso da 11 litri: ideali per ottimizzare gli spazi nelle colture indoor e per garantire alle radici della canapa tutto lo spazio necessario per svilupparsi al meglio.
Cos’altro c’è da sapere? Chiarimenti su materiali e caratteristiche
Quando i canapicoltori scelgono i vasi per la propria piantagione, naturalmente, non si basano solo sulle loro dimensioni.
Un’altra caratteristica che non dev’essere trascurata è la capacità del recipiente di drenare i liquidi in eccesso.
Se si utilizzano vasi di plastica o terracotta bisogna assicurarsi che siano dotati di fori nel fondo, in modo che in fase di irrigazione l’acqua in eccesso possa defluire all’esterno.
In alternativa, si possono usare i vasi in tessuto, naturalmente traspiranti e perfetti per garantire l’adeguata ossigenazione delle radici.
Scegliere di utilizzare vasi privi di fori per l’aria, significherebbe favorire la formazione del marciume radicale, una condizione estremamente nociva per le piante, che spesso porta alla loro morte.
Per finire, prima di utilizzare qualsiasi tipo di vaso bisogna accertarsi che sia perfettamente pulito e privo di sostanze potenzialmente nocive (anche quando è stato appena acquistato).
Leggi anche: Banche dei semi: cosa sono, scopo e curiosità
In conclusione
Come abbiamo visto, per quanto riguarda i vasi destinati alla coltivazione della cannabis non è possibile parlare di un’unica dimensione standard.
Nelle colture indoor, nelle quali gli spazi sono ridotti, può avere senso utilizzare vasi di dimensioni più piccole; nelle colture greenhouse (in serra) o all’aperto, invece, si possono adoperare contenitori più larghi.
Tutto questo, naturalmente, sempre tenendo presente che i vasi eccessivamente piccoli impedirebbero il corretto sviluppo delle radici, e che quelli troppo grandi potrebbero favorire la formazione di ristagni idrici.
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