Modificato il: 30/05/2023
La differenza tra cannabis indica e sativa (e i loro semi).
Se hai dato un’occhiata alla nostra offerta di semi autofiorenti e femminizzati, avrai sicuramente notato che alla voce “Genetica” di ogni prodotto specifichiamo se si tratti di semi di Cannabis a predominanza indica o sativa. Infatti le terminologie “Indica” e “Sativa” determinano spesso la scelta degli acquirenti.
Le due varietà presentano infatti caratteristiche molto diverse, sia per quanto riguarda aromi ed effetti sia per quanto riguarda le modalità e tempi di sviluppo della pianta.
Dunque la differenza tra indica e sativa non si può ridurre a: “La sativa dà euforia e l’indica rilassa”, ma è necessario approfondire maggiormente in modo da spiegare al meglio tutte le peculiarità di queste piante.
Inoltre bisogna considerare che ogni ceppo presenta le sue caratteristiche uniche. Dai semi di Green Tiger non nasce una pianta identica, con gli stessi effetti e sapori di una pianta nata dai semi di OBG Kush, nonostante entrambe presentino una genetica 20% sativa e 80% indica (raramente si trovano varietà 100% indica o 100% sativa).
Ogni varietà di cannabis presenta profili aromatici, effetti, crescita e forma e colore dei fiori unici. Non ha quindi senso limitarsi a comprare sempre le stesse categorie, tanto che gli estimatori di marijuana amano – di solito -diversificare.
Nonostante ciò, ci sono delle caratteristiche generali che tendenzialmente accomunano le indiche e le sative. Vediamo di seguito quali, spiegandoti prima di tutto le origini di queste due macro-categorie.
Origini della cannabis indica e della cannabis sativa
La Cannabis indica e quella sativa sono varietà originarie da Regioni completamente diverse. Diversi studi hanno determinato che la Sativa è la canapa originaria delle regioni a clima tropicale, come la Colombia, la Thailandia e il Messico; l’Indica, invece, è nata in zone dalle temperature più rigide, specialmente in inverno, come l’India e il Nepal. Non a caso, la Cannabis indica viene spesso chiamata canapa indiana.
Queste due specie sono state classificate nella seconda metà del ‘700 (la sativa da parte del botanico svedese Carl Linneo e l’indica dal biologo francese Jean-Baptiste Lamarck), mentre nel 1930 il botanico russo Dmitrij Janischewsky identificò una terza sottospecie della cannabis, ovvero la cannabis ruderalis.
La indica e la sativa non sono dunque le uniche varietà di cannabis esistenti (sebbene siano le più comuni), ma vi è anche una terza varietà chiamata ruderalis, la cui fioritura è automatica dopo circa 20-40 giorni dopo la germinazione. La fioritura non dipende quindi dalle stagioni bensì dall’età della pianta: come puoi immaginare, i semi di canapa autofiorenti nascono proprio dall’incrocio tra la ruderalis e una indica o una sativa.
Ora che conosci qualche dettaglio in più sulla scoperta delle tipologie di cannabis, andiamo ad approfondire maggiormente il tema dell’articolo: la differenza tra indica e sativa.
Partiamo dai semi.
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Ci sono differenze tra i semi di Cannabis Indica e i semi di Cannabis Sativa?
Generalmente sì.
Di solito i semi di cannabis indica sono grandi, ovoidali e presentano numerose striature di colore nero o marrone scuro su tutta la loro superficie. Le semenze di cannabis sativa, invece, sono più piccole, tonde e dalle striature scarse o inesistenti.
Considera però che gran parte delle specie sul mercato sono ibride. Ragion per cui i semi possono avere delle caratteristiche miste e non rispecchiare al 100% questa differenza – anche qualora tendano maggiormente a una genetica piuttosto che a un’altra -.
Detto questo, possiamo affermare che le principali disuguaglianze tra indica e sativa si notano durante la crescita del fusto e dei fiori.
Attenzione però: qui parliamo delle potenzialità dei semi di cannabis e delle caratteristiche dei vari ceppi, ma ti sconsigliamo assolutamente di piantare le semenze. Infatti la legge italiana proibisce tassativamente la germinazione dei semi di marijuana THC (ovvero classica marijuana, non light). In base all’entità della situazione, far germogliare queste semenze è considerato un reato penale o amministrativo. Per questo motivo il nostro shop online vende esclusivamente semi da collezione autofiorenti e/o femminizzati.
Differenze tra la pianta di Cannabis indica e quella di Cannabis Sativa.
Il fusto della cannabis indica, o canapa indiana, cresce più lentamente delle piante di sativa. Ma, a discapito di ciò che si potrebbe pensare, fiorisce più in fretta della “cugina”.
Le differenze tra le due specie sono ben chiare fin dalle caratteristiche del fusto:
- Pianta di Cannabis Indica: il suo fusto presenta una forma che ricorda fortemente quella di un piccolo albero di Natale, e sviluppa delle foglie di maria larghe e corte, decisamente tozze. La sua altezza non supera quasi mai i 150 centimetri se coltivata Outdoor (leggermente più piccola se coltivata Indoor).
- Pianta di Cannabis Sativa: la sua struttura è più slanciata della indica, tanto da poter arrivare fino a circa 5 metri di altezza se coltivata Outdoor in condizioni favorevoli (anche in questo caso cresce meno se coltivata Indoor). Presenta una struttura a candelabro e delle foglie molto lunghe e affusolate.
Queste caratteristiche sono meno accentuate nei ceppi ibridi, ma è possibile notare, dalle caratteristiche della pianta, se una varietà di marijuana presenti caratteristiche genetiche che tendono maggiormente all’indica piuttosto che alla sativa e viceversa.
Passiamo ora ai fiori e agli effetti delle due specie.
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Fiori ed effetti della Cannabis Sativa e della Cannabis indica.
Generalmente le piante di indica generano dei fiori di cannabis (chiamati anche bud, germogli o gemme) che crescono a grappoli intorno ai nodi dei rami e del fusto; tali grappoli risultano molto vicini l’uno con l’altro. I bud di cannabis sativa, invece, crescono tendenzialmente lungo tutti i rami e risultano più grandi rispetto a quelli di indica.
Di solito i fiori di cannabis indica presentano effetti estremamente rilassanti, anticipati talvolta da un breve picco di euforia, specialmente nelle varietà ibride. Le infiorescenze di sativa, invece, stimolano in genere una forte ilarità ed energia, e spesso aumentano le doti creative di chi li assume.
Per questi motivi le varietà indiche (o a genetica prevalentemente indica) sono spesso ricercate da chi necessita sollievo da dolori fisici e/o relax, mentre alcuni estimatori di marijuana affermano che le sative siano perfette contro ansia, depressione o, più in generale, momenti di sconforto.
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