Modificato il: 30/05/2023
Occorre fare una distinzione tra le varie sementi di cannabis
Il mondo della canapa, pianta famosa per le sue mille risorse e per la demonizzazione a cui è esposta da diverso tempo, affascina milioni di persone in tutto il mondo. I suoi numerosi impieghi e le sue proprietà attirano l’attenzione di tanti appassionati, ed è anche per questo che – nel nostro blog – noi di Sensoryseeds cerchiamo di diffondere informazioni utili e curiosità su tutto ciò che riguarda la cannabis.
Tra gli aspetti che tanti fan della canapa desiderano conoscere c’è quello inerente ad alcune tipologie di sementi. In questo articolo parleremo di tre tipi di semi intorno ai quali, spesso, si fa ancora tanta confusione.
Semi S1: cosa sono e come si ottengono
Una persona appassionata di cannabis potrebbe avere tante curiosità in merito a questa pianta e venire a conoscenza di tante sue caratteristiche. Tuttavia, molti fan della canapa ignorano diversi aspetti legati ai semi di cannabis. A guardarle in maniera superficiale, le sementi potrebbero apparire tutte uguali, ma la verità è che le piante possono produrne di vari tipi. Ogni seme, infatti, ha le sue proprietà genetiche riconducibili alla pianta da cui proviene.
I semi S1, ad esempio, sono particolarmente famosi in quanto hanno una particolarità: vengono originati tramite l’autofecondazione. Come avviene un processo simile? Beh, è l’intervento dell’uomo a renderlo possibile. Per produrre semi S1, infatti, è necessario praticare una talea di una pianta madre femmina e trasformarla in una pianta maschile. Questo accade in seguito a un evento che causi uno stress significativo alla pianta, come l’applicazione del tiosolfato d’argento. Tale trattamento fa sì che nel giro di poche settimane la pianta subisca una reversione.
Dopo questa trasformazione, il polline prodotto dalla pianta clone viene usato per fecondare la pianta originale. In pratica, così facendo, i semi che nasceranno da quest’ultima saranno il risultato dell’unione di due genetiche identiche.
Leggi anche: Le migliori tecniche di potatura per la cannabis: come agiscono gli agricoltori per aumentare la resa
Cosa vuol dire seme ibrido F1
I semi di marijuana vengono alla luce in seguito all’impollinazione di una pianta femminile da parte di una maschile. Normalmente, questo fenomeno avviene in maniera naturale e la genetica dei semi può variare a seconda della discendenza delle piante che lo hanno generato. Un incrocio tra due piante di prima generazione dà vita a semi F1; questi semi possono essere ibridi quando le piante che li hanno fatti nascere sono di ceppi diversi (ad esempio indica e sativa).
Un seme, dunque, per essere marchiato con la dicitura ‘F1’, deve essere frutto di un incrocio tra due ceppi parentali di prima generazione. Il vantaggio che si ottiene da questi semi è il cosiddetto vigore ibrido, ovvero una condizione di forza e resistenza dovuta all’assimilazione delle migliori proprietà di entrambe le piante da cui essi hanno origine. Di conseguenza, questi semi dovrebbero generare piante più forti e resistenti; inoltre, la loro produzione di cime e infiorescenze potrebbe essere migliore sia in quantità sia in qualità.
Naturalmente la nascita di sementi F1 può avvenire anche per volontà dei coltivatori mediante l’impollinazione controllata.
Come nasce un seme F2
Se hai compreso alla perfezione cosa si intende per semi F1, è probabile che tu abbia già intuito a quali tipi di sementi ci si riferisca quando si parla di semi F2. Questa dicitura indica la seconda generazione di semi, ovvero quelli prodotti da due piante generate da semi F1. È un po’ come il secondo grado di ramificazione in un albero genealogico.
Naturalmente gli F2 smarriscono parte di quel vigore ibrido che caratterizza gli F1 in quanto assorbono le proprietà della pianta madre o padre solo al 50%, mentre il restante 50% della loro composizione genetica assume caratteristiche intermedie. Gli F1, invece, assomigliano come gocce d’acqua ai ‘genitori’. I coltivatori, comunque, scelgono le sementi in base alle loro necessità e, dal momento che le caratteristiche dei semi influiscono su diversi fattori, non c’è nulla di strano nel fatto che alcuni preferiscano una tipologia rispetto a un’altra (un po’ come accade nella scelta di semi femminizzati, semi autofiorenti o semi fast flowering).
È ovvio, però, che con i semi F1 le probabilità di veder nascere piante simili a quelle di prima generazione siano nettamente maggiori.
Leggi anche: Ventilazione della grow box: perché il ricircolo dell’aria è vitale
In conclusione
In questo articolo abbiamo cercato di spiegarti in maniera semplice (senza entrare troppo nei dettagli tecnici) per cosa si distinguono questi tre tipi di semi e in cosa differiscono gli uni dagli altri. Nel grande mondo della cannabis, però, esistono anche altre tipologie di sementi e altri modi per categorizzarli. Ad ogni modo, non dimenticare mai che in Italia, eccezion fatta per chi possiede certe autorizzazioni, la coltivazione della canapa è illegale e i semi che trovi in vendita su Sensoryseeds vengono commercializzati esclusivamente a scopi collezionistici.
Vieni a trovarci per scoprire la vasta gamma di sementi di canapa da collezione disponibili nel nostro negozio online!